Nessuno sa perché i pianeti, quelli che sono nati con noi, si chiamano così. Intendo dire che Mercurio Venere Marte Giove e Saturno si chiamano così probabilmente perché gli astrologi osservatori del cielo antico avevano associato le gesta delle divinità che veneravano al movimento dei pianeti e agli eventi che accadevano in sincronia con la loro comparsa all’orizzonte. Oggi sappiamo che i pianeti non provocano alcunché nel mondo fisico forse qualcosa accade nella nostra anima ma ciò che c’è di certo invece è che sono sempre segnali per immaginare l’andamento della nostra vita attuale. Dal 1781 anno di scoperta di Urano, poi nel 1846 anno di scoperta di Nettuno e nel 1930 anno di scoperta di Plutone, i nomi ai pianeti sono stati dati seguendo ragionamenti diversi e non certo da persone che conoscevano l’ astrologia. A partire dal 1992 in poi, da quando è stato scoperto il primo corpo celeste dopo Plutone, i nomi sono stati dati seguendo altri parametri, poco astrologici, molto tecnici e in alcuni casi, compensativi. Tutto questo discorso per dire che gli astrologi si fidano di nomi basati su ragionamenti che provengono da persone che odiano l’astrologia e non rispettano neanche che cosa ha rappresentato nel passato.
E allora la questione che si pone ci permette di fare una riflessione a mio parere interessante. Immaginare che i pianeti abbiano un’anima è una leggenda, regalare loro un genere di appartenenza è forse una forzatura ma tutto questo dato che parliamo di astrologia, deve seguire un senso logico, deve avere un punto di partenza e una fonte di ispirazione che sicuramente non rappresenta niente per gli scopritori dei corpi celesti ma è tantissimo per noi astrologi.
Ma partiamo dall’inizio. Nel nostro sistema solare i nomi dei corpi celesti sono stati dati attraverso la mitologia greca, molte divinità sono uomini e pochissime sono le donne dee. Questa prima osservazione ci può far capire che esiste una disparità di genere, seppur apparente. Forse però non potrebbe essere diverso dato che il mondo della scienza è saldamente nelle mani degli uomini e questi ultimi non hanno alcuna intenzione di lasciare il potere che hanno conquistato e non hanno neanche desiderio di passarlo alle nuove gestazioni. Il mondo patriarcale si sta comportando esattamente come Crono ma anche come Urano, sta tentando di eliminare tutte le persone che possono ridimensionare il suo potere e questo accade rallentando la crescita e l’affermazione delle donne e dei giovani. Stiamo quindi vivendo in un mondo forzatamente patriarcale. Alcuni di voi potrebbero obiettare affermando che invece esistono donne di grande potere, vero, esistono ma sono poche e aggiungo un altro dato, sono donne che rappresentano il potere maschile e non quello femminile collegato alle dee. Come dire che se una donna diventa forte e spietata come un uomo patriarcale, riuscirà senza dubbio ad affermarsi ma se imbocca la strada del rispetto e del merito potrebbe non ottenere nulla. Intendetemi bene, non c’è niente di male in tutto questo ma se parlo di potere femminile questo percorso risulta distonico. Ricordo che il potere femminile delle dee ottiene ogni cosa con il carisma il merito e senza spargimento di “sangue”. Ad oggi quindi, gli astrologi ma anche le persone comuni, possono confrontarsi con pochi archetipi femminili e alcuni non vengono neanche utilizzati. Esiste l’archetipo di Venere noto da sempre mentre invece Cerere, il più grande asteroide che gravita fra Marte e Giove, scoperto nel 1801, ha ricevuto un ruolo ufficiale nel nostro sistema solare solo nel 2006; da quel momento Cerere è stata parificata a Plutone nella categoria dei pianeti nani, da quel momento quindi è lo dice la scienza, non c’è una buona ragione per la quale gli astrologi non debbano utilizzare questo corpo celeste. Nella lista dei pianeti del sistema solare però non appare nessuna altra dea e questo è un peccato. Ci sono invece da poco tempo, dee di altre culture che sono guida dei corpi celesti di nuova scoperta. Ciò significa però che le ragazze di tutte le età sono costrette a rappresentare simboli per la maggior parte maschili ma esiguamente femminili. Giusto ? Sbagliato ? Non saprei. È senza dubbio una cosa sulla quale riflettere.
Devi poi sapere che è stato fatto un tentativo di recupero in questo senso. La scienza ha tentato di equilibrare questa disparità dando alle nuove scoperte nomi di divinità femminili di altre culture. Dopo aver dato sigle numeriche ai corpi celesti di recente scoperta, l’unione astronomica internazionale ha approvato i nomi femminili per alcuni corpi celesti di recente scoperta e parlo di Haumea ed Erise pianeti nani, mentre altri corpi celesti (come Sedna, Dzewanna e altri) che però ad oggi, non sono stati inseriti ufficialmente nel novero dei corpi celesti del nostro sistema solare. Il problema però a mio parere resta. I nomi scelti delle dee di altre mitologie duplicano a volte quelle già immaginate e l’unica dea greca scelta, Eris, è la più negativa di tutte quella che ha scatenato la guerra di Troia. È chiaro che dietro questa scelta si nasconde la solita paura patriarcale che teme il potere femminile. Non credo quindi sia questa una strada equilibrata davvero anche perché come detto in precedenza, i nomi non sono dati con una logica né mitologica né astrologica. E allora un astrologo moderno cosa deve fare ? Cercare delle alternative.
Il percorso da seguire passa inevitabilmente secondo me, dalla logica ma anche da una fonte di ispirazione chiara come la cosmogonia greca scritta ad esempio, da Esiodo. La prima cosa da immaginare è una parità di genere mentre la seconda passa dal fatto che i pianeti ufficiali del sistema solare al momento siano 12 come i segni zodiacali, senza però inserire sole e luna che sono due corpi celesti ma non pianeti. 8 pianeti e 5 pianeti nani , compresa però la Terra che non si vibra perché è il nostro punto di osservazione.
Sarebbe troppo lungo spiegare tutto qui ma posso comunque iniziare a dirti come la penso e ti anticipo anche che questo sarà l’argomento del mio prossimo libro che troverai come sempre, solo su Amazon e Amazon Kindle. Prenotalo adesso a questo link.
Ci sono tante cose da dire. Partiamo dalla parità di genere: dovremmo aspettarci una alternanza maschile e femminile ma purtroppo questo sembra non accadere. Ecco la sequenza dei pianeti come sono nel nostro sistema solare. Mercurio maschile Venere femminile Marte maschile Cerere femminile Giove maschile Saturno maschile Urano maschile Nettuno maschile Plutone maschile Haumea femminile Makemake maschile Eris femminile.
In questa sequenza appaiono i 7 pianeti veri e propri e i 5 pianeti nani ufficiali così come definiti dalla unione astronomica internazionale. È evidente però la disparità troviamo 8 maschi e solo 4 donne dee. Anche se la mitologia è piena di profili femminili fantastici, non appaiono nella sequenza. Perché accade ? E perché gli astrologi non cercano soluzioni ? Le donne dee ci devono essere, devono apparire. Nel mio nuovo libro troverete la mia proposta.
Si pone poi un’altra questione. La sequenza del sistema solare riporta divinità di epoche differenti e questo può diventare un problema per la interpretazione. Partendo dal nome dei corpi celesti che immaginiamo come una sorta di guida, troviamo per la maggior parte divinità olimpiche ovvero fratelli e sorelle di Zeus ma anche divinità che sono di epoche diverse, come Saturno e Urano che sono rispettivamente padre e nonno di Zeus. Infine la sequenza non segue la logica temporale e le divinità aggiunte di altre culture àncorano simboli e tempi ancora diversi ovvero ancora più lontani, legati alla creazione dell’universo. Credo sia necessario fare un po’ di ordine.
Immagina quindi che tu possa utilizzare un sistema astrologico non obiettivo ma che dovresti combattere per un sistema inclusivo paritario e il più possibile coerente. Esattamente come dovrebbe essere la nostra società.
Cosa puoi fare tu in questo senso ? Comportarti con rispetto ricordandoti che ciò che vedi adesso in un oroscopo è il risultato di ciò che è stato ma che potrebbe anche cambiare domani. Quello che posso fare io è di darti dei buoni consigli per esprimere al meglio i tuoi simboli in modo da migliorare il presente che stai vivendo. Prenota un colloquio con me per comprendere meglio come funzionano i nuovi pianeti oppure manda una richiesta per una conferenza online che verrà organizzata nel mese di gennaio 25.
Un’altra cosa che puoi fare è questa. Devi sapere che il primo libro che uscirà su questo argomento sarà in formato elettronico. Questo vuol dire che devi prepararti. Puoi scaricare la app Amazon Kindle oppure fare spazio sui tuoi devices per accogliere il mio scritto.